I coriandoli sono uno dei simboli del Carnevale, purtroppo, però, costituiscono una fonte di inquinamento, in particolare se realizzati con materiali misti, microplastiche nello specifico. I coriandoli, indipendentemente dal fatto che siano di carta (100% biodegradabili) o di plastica, hanno, comunque, un impatto negativo sull’ambiente: si accumulano ai bordi della strada, sui marciapiedi; ostruiscono i tombini; si spargono nel verde pubblico (parchi e giardini); vengono scambiati per cibo dagli animali, come gli uccelli; e, attraverso l’acqua piovana, giungono nei corsi d’acqua, al mare, con il loro carico di microplastiche.
Alternative ai classici coriandoli, che siano al tempo stesso biodegradabili ed ecosostenibili, sono in circolazione da qualche anno. Dal 2018, in Germania, la start up Saatgut Konfetti ha messo in commercio dei coriandoli realizzati con l’amido e con i semi di piante autoctone (tra cui fiordaliso, camomilla, campanula, tarassaco), che si disperdono in natura e dalla cui decomposizione nascono fiori e piante, particolarmente gradite da insetti, farfalle e api, il cui ruolo per la salvaguardia della biodiversità è cruciale. Tuttavia, dei 24 semi previsti dall’azienda tedesca, molti non sono adatti al territorio italiano. In Italia, coriandoli simili a quelli tedeschi sono commercializzati dalla Green Eco Attitude (www.grin-eco-gadget.it/it/
Al momento queste alternative biodegradabili ed ecosostenibili ai coriandoli, essendo realizzate a mano, hanno un costo elevato. Quindi, perché non creare coriandoli fai da te? Con foglie secche e petali di fiori si possono realizzare bellissimi coriandoli completamente biodegradabili e compostabili.